Ecco lo schema:
Tsuru: il mito
Nella tradizione popolare di molti paesi dell'Estremo Oriente (incluso il Giappone), la gru (tsuru)
è un animale che può vivere mille anni e che per questo è simbolo di
salute e buona fortuna. Fin dall'antichità nelle arti figurative e nelle
decorazioni le rappresentazioni stilizzate di gru e tartarughe (altro
animale ritenuto molto longevo) hanno valore di buon augurio. In
particolare ha valore augurale la gru di carta, modello noto e
fondamentale dell'arte dell'origami. Addirittura, secondo la tradizione,
una persona potrebbe ottenere la guarigione da qualsiasi malattia
semplicemente confezionando mille gru di carta.
Tanto tempo fa, in un villaggio del
Giappone sperduto tra le montagne viveva un boscaiolo. Era molto povero e
per questo motivo, nonostante non fosse più giovane, non era sposato:
infatti nessuna ragazza aveva accettato di diventare sua moglie per
condividere con lui una vita di stenti. Il boscaiolo viveva assieme alla
vecchia madre in una capanna ai bordi del bosco; tutte le mattine egli
si recava nel bosco per raccogliere legna, e tutte le sere tornava a
casa con un carico di fascine. Vendendo la legna egli riusciva a
ricavare abbastanza denaro per poter sfamare se stesso e la madre, e per
poter acquistare il minimo indispensabile per sopravvivere.
Una sera, tornando a casa dal bosco,
egli vide una gru che era stata catturata dalla trappola di un
cacciatore: l'uccello sembrava soffrire molto e sbatteva freneticamente
le ali, ma non riusciva a liberarsi.
Il boscaiolo ebbe pietà delle sofferenze dell'uccello: sciolse il laccio che lo imprigionava e lo lasciò libero.
Il boscaiolo ebbe pietà delle sofferenze dell'uccello: sciolse il laccio che lo imprigionava e lo lasciò libero.
Una sera, pochi giorni dopo, il
boscaiolo sentì bussare alla porta della sua casupola. Egli si stupì
molto, perché nessuno passava mai a trovarlo. Andato ad aprire, vide
sulla soglia una ragazza: era una fanciulla stupenda, e il boscaiolo
pensò di non aver mai visto in tutta la sua vita una bellezza simile:
certamente doveva essere la figlia di qualche nobile, forse una
principessa. La fanciulla chiese umilmente al boscaiolo di essere
ospitata per la notte.
Il boscaiolo si schermì: «Questa è una casa molto modesta e temo che non saremo in grado di offrirvi un'ospitalità degna del vostro rango. Tuttavia se non avete altro posto dove passare la notte e se vi accontentate, siete la benvenuta. Oggi ho pescato un pesce nel torrente, e lo divideremo volentieri con voi».
Il boscaiolo si schermì: «Questa è una casa molto modesta e temo che non saremo in grado di offrirvi un'ospitalità degna del vostro rango. Tuttavia se non avete altro posto dove passare la notte e se vi accontentate, siete la benvenuta. Oggi ho pescato un pesce nel torrente, e lo divideremo volentieri con voi».
La mattina dopo, la fanciulla chiese
al boscaiolo di poter diventare sua moglie. Il boscaiolo era molto
confuso da questa richiesta e voleva rifiutare: «Noi siamo povera gente e
abbiamo appena il necessario per poterci sfamare: se mi sposerete,
sicuramente anche voi condurrete una vita difficile». Tuttavia la
fanciulla insistette tanto che il boscaiolo alla fine acconsentì.
Il boscaiolo iniziò quindi a vivere
con la nuova moglie. La fanciulla arrivata misteriosamente aveva un
carattere dolcissimo e aiutava la vecchia madre nelle faccende
domestiche. Quando tornava a casa la sera, il boscaiolo trovava la
stanza pulita e la cena pronta, e la moglie ad accoglierlo. Il boscaiolo
pensò di non essere mai stato così felice nella sua vita.
Dopo alcuni mesi, la fanciulla disse
al boscaiolo: «Devo farvi una richiesta che vi sembrerà un po' strana.
Io mi chiuderò per tre giorni nel ripostiglio per un lavoro importante.
Durante tutto questo periodo lasciatemi sola e per favore non entrate
assolutamente nella stanza, nemmeno per portarmi cibo». Il boscaiolo fu
molto stupito da questa proposta, ma non aveva motivo per opporsi e
quindi acconsentì.
Il boscaiolo e la madre attesero con
impazienza per tre giorni. Al terzo giorno la fanciulla uscì dal
ripostiglio. Era sfinita per la fame e la stanchezza, ma tra le mani
reggeva uno splendido tessuto: il boscaiolo non riusciva a capire come
la moglie avesse potuto produrlo. La fanciulla disse al marito: «Ho
tessuto per voi questa stoffa. Ti prego: portala al signore di questa
regione, e in cambio fatti dare mille ryô d'oro». Il boscaiolo fu molto
stupito: mille ryô erano una fortuna, una somma di denaro che avrebbe
permesso loro di vivere.
Il boscaiolo seguì il consiglio della
moglie. Quando il signore vide la stoffa, disse che in vita sua non
aveva mai visto un tessuto così bello e prezioso, e fu ben felice di
acquistarlo. Il boscaiolo tornò a casa con il denaro: la sua famiglia
poteva ora concedersi tutte le comodità a cui aveva sempre dovuto
rinunciare.
Tuttavia, come spesso accade, la
ricchezza acquisita così rapidamente portò con sé anche nuovi problemi.
Il boscaiolo e la madre, che quando erano poveri non si erano mai
lamentati della propria condizione, ora desideravano avere ancora più
soldi, e chiesero insistentemente alla fanciulla di tessere un'altra
stoffa. La ragazza alla fine cedette e si chiuse nuovamente nel
ripostiglio, raccomandando di lasciarla sola fino a quando non avesse
finito il proprio lavoro.
Il boscaiolo attese che la moglie
uscisse dallo stanzino, ma dopo tre giorni essa non si era ancora fatta
vedere. Passarono altri tre giorni, e ancora la moglie non usciva.
Al settimo giorno il boscaiolo e la madre, preoccupati, decisero di controllare cosa fosse successo alla fanciulla e, piano piano, aprirono la porta del ripostiglio, e cosa videro?
Al settimo giorno il boscaiolo e la madre, preoccupati, decisero di controllare cosa fosse successo alla fanciulla e, piano piano, aprirono la porta del ripostiglio, e cosa videro?
Nella stanza non c'era nessuna
fanciulla, ma solo una gru che stava tessendo un tessuto stupendo usando
al posto del filo le sue penne, che si strappava ad una ad una, tanto
che ormai ne era rimasta quasi priva. Il boscaiolo capì allora che la
ragazza misteriosa che era diventata sua moglie non era altri che la gru
che egli aveva salvato dalla trappola, che si era trasformata in
fanciulla ed era vissuta insieme a lui per ricompensarlo della sua
benevolenza.
La gru riprese le sembianze umane e,
porgendo al boscaiolo e a sua madre un tessuto ancora più meraviglioso
del precedente, disse loro: «Ecco, vi consegno la stoffa che vi avevo
promesso. Tuttavia ora che avete scoperto il mio segreto non mi è più
possibile rimanere con voi».
La fanciulla si trasformò nuovamente in uccello e volò via, e non fece mai più ritorno alla casa del boscaiolo.
La fanciulla si trasformò nuovamente in uccello e volò via, e non fece mai più ritorno alla casa del boscaiolo.
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